Ecodesign: come dare una seconda vita agli oggetti e farne dei prodotti di design
1. Ecodesign: come dare una seconda vita agli oggetti e farne dei prodotti di design
Trovare un punto di contatto con la nostra terra è possibile anche tramite degli oggetti. Oggi Diego Repetto ci parla del progetto madeinlanga e della realizzazione di prodotti di ecodesign.
2. Design e idee ispirate dal mondo contadino di Langa. Come nasce questa idea?
Il progetto madeinlanga, frutto dell’ingegno e della passione di tre architetti piemontesi, si lascia ispirare dai paesaggi del vino in cui nasce, reinterpretando in termini innovativi la sorprendente arte del recupero del mondo rurale, ma soprattutto riporta il paesaggio al centro della propria ricerca valorizzando il patrimonio culturale di un territorio al fine di creare spazi in cui venga riconquistata da parte dell’uomo, la consapevolezza dello stesso.
3. Il concetto di Reduce-Reuce-Recycle si sta diffondendo molto negli ultimi tempi. Potresti parlare ai nostri lettori, in modo più approfondito, di questo trend? Ritieni che sia sempre esistito o sta effettivamente emergendo in questi anni?
Non si tratta solo di riciclo creativo, ma di un design in grado di esprimere innovazione relazionandosi con il territorio a cui appartiene e dal quale prende spunto: un valido metodo per contrastare l’omologazione con la necessità di tutelare le diversità e di creare oggetti che evocano l’identità ad un luogo.
Il risultato del progetto di design ecosostenibile madeinlanga è quindi il riutilizzo di pali da vigna, barrique, botti, vecchi trattori,stufe a legna, bottiglie, ecc. per creare oggetti attuali, che spesso incorporano tecnologie LED e sistemi domotici, oppure semplicemente riportano all’evidenza le linee essenziali e straordinariamente attuali dei vecchi manufatti.Il concetto di Reduce-Reuce-Recycle è sempre esistito, un esempio importante è il design spontaneo, documentato da geniali soluzioni di progettisti e designer di tutto il mondo, che hanno messo in atto per risolvere i casi offerti dalla vita di tutti i giorni.Sono azioni e pratiche progettuali in grado di modificare l’uso del territorio, che portano alla luce consuetudini innovative e grande immaginazione.
4. Qual è l'approccio che segui nel realizzare un nuovo lavoro? Quali sono gli strumenti che utilizzi maggiormente?
Nell’ecodesign madeinlanga si raggiunge un’ottimizzazione degli oggetti, equivalente allo spostamento della funzione originaria, incrementata dalla capacità di astrazione e simbolizzazione del pensiero progettuale che sta all’origine. Gli elementi ottimizzati sono caratterizzati da “cortocircuiti concettuali”: oggetti che si disconnettono dal loro contesto per acquisire nuovi plusvalori, come nel caso dei “Paluc”, il palo capolfilare in legno di castagno, protagonista dei paesaggi del vino caratterizzati dai filari che scandiscono le colline, e che decontestualizzato diventa elemento illuminante dal forte carattere evocativo. La piantana a LED Paluc rappresenta un oggetto di ecodesign flessibile, funzionale e dal gusto minimale che si adatta perfettamente agli ambienti d’interni caratterizzati da uno stile moderno creando suggestive atmosfere illuminotecniche. La seconda vita degli oggetti è quindi definita da una progettazione volta a re-inventare e potenziare la loro funzione originaria, come una doga di barrique che diventa sistema illuminante oppure schienale di una poltrona, o ancora parte di un vecchio trattore dismesso può trasformarsi in uno sgabello. Questo esempio di ecodesign, inoltre, prende spunto dal concetto giapponese “wabi-sabi”, in cui la bellezza degli oggetti risiede nell’irregolarità e nell’imperfezione risultante dai materiali e dalla loro precedente vita. Trasformando in tavolo parte di un vecchio trattore, in passato impiegato in campagna e quindi reso inutilizzabile dall’usura e dal tempo, si riscopre la bellezza di una creazione intuitiva e spontanea proprio grazie alla sua imperfezione che assume un valore estetico assolutamente originale. Ringraziamo Diego per aver risposto alle nostre domande.
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