Big Bag: cosa sono e a cosa servono
Noti anche come FIBC (acronimo che sta per Flexible Intermediate Bulk Container, il nome che viene utilizzato a livello internazionale), i big bag sono sacconi o, per essere più precisi, contenitori formati da lamelle di polipropilene che vengono adoperati per lo stoccaggio e per il trasporto di grandi quantità di prodotti solidi in polvere, in granuli o in scaglie, ma comunque sfusi. Parliamo delle Big Bag con una azienda che si occupa della produzione e della distribuzione sul mercato di contenitori big bag: Minini, ringraziamo per averci aiutato a stendere questo contenuto:
1. Le caratteristiche dei big bag
Sono numerosi i settori in cui i big bag possono trovare applicazione: si pensi, per esempio, al settore minerario o a quello chimico, ma anche al campo alimentare, dove sono utilizzati i cosiddetti sacconi food grade, che sono concepiti e realizzati per poter entrare a diretto contatto con i prodotti alimentari. La portata massima dei big bag è compresa tra un valore minimo di 5 quintali e un valore massimo di 2 tonnellate: complici le loro dimensioni, essi sono definiti "intermediate" e sono ritenuti la soluzione più appropriata per la movimentazione di prodotti che sono destinati a essere trasferiti da contenitori di dimensioni ridotte a contenitori più ampi.
2. La storia dei big bag
La storia dei big bag inizia nel secolo scorso: in particolare, può essere ricondotta agli anni Quaranta del Novecento la comparsa dei precursori di questi sacconi, quando essi venivano adoperati per movimentare il nerofumo. A quei tempi si usavano, in particolare, dei sacconi in pvc e non in polipropilene, materiale che conobbe un importante sviluppo solo un paio di decenni più tardi, negli anni Sessanta. In questo periodo, per altro, si verificò anche un consistente miglioramento delle tecniche di tessitura, un ulteriore fattore che contribuì alla nascita dei big bag moderni. Questi ultimi, pertanto, fin da quando fecero la loro comparsa nelle attività industriali vennero apprezzati per la loro utilità e furono considerati il modo più intelligente ed efficace per movimentare e per stoccare i prodotti sfusi. Altra tappa importante nella storia dei big bag è quella degli anni Settanta, quando i Paesi europei vi ricorrono per trasportare il cemento destinato a rifornire il Medio Oriente, all'epoca in grande espansione.
3. I vantaggi garantiti
La notevole flessibilità di impiego è, senza alcun dubbio, il vantaggio di maggior rilievo che deriva dall'utilizzo dei big bag, che ancora oggi sono un punto di riferimento importante per molteplici attività industriali, a prescindere dalla tipologia di materiale che è destinata a essere movimentata e stoccata. Il risparmio di spazio che viene assicurato è un altro dei benefici più importanti: il merito di tale peculiarità, evidente soprattutto nei big bag antispanciamento, è da attribuire sia alla mancanza di parti concave che alla presenza di fasce interne di rinforzo. Proprio per questo motivo, dopo che sono stati riempiti i sacconi sono in grado di conservare la propria forma, sia essa rettangolare o quadrata. Ecco, quindi, che lo spazio utile viene sempre ottimizzato, non solo per lo stoccaggio in magazzino, ma anche nel corso del trasporto: è stato calcolato che grazie ai big bag si può beneficiare di un incremento della capacità di stoccaggio compreso tra il 16 e il 23%.
4. Perché scegliere i big bag
Le ragioni per le quali vale la pena di scegliere i big bag, però, non si esauriscono qui: occorre sapere, infatti, che si tratta di sacconi che possono essere riciclati, e quindi utilizzati di nuovo, in virtù della loro composizione in polipropilene. Nel momento in cui non vengono usati, poi, occupano pochissimo spazio, perché quando sono vuoti possono essere ripiegati su sé stessi e quindi essere riposti in magazzino senza ingombrare.