Una delle prime domande che si pone una persona che sappia di essere stata querelata è come sia possibile difendersi da una querela, ed in che modo sia preferibile affrontare il problema.Dal punto di vista formale la querela è una manifestazione di volontà che il soggetto che si ritenga vittima di una reato può fare, sia in forma scritta che oralmente, alle Forze dell’Ordine o direttamente alla Procura della Repubblica; le parti essenziali della querela sono l’enunciazione del fatto che costituisce reato (quindi il racconto del reato subito) e l’espressa richiesta di punizione, ovvero la richiesta che il colpevole del fatto venga perseguito e punito penalmente.Appare doveroso premettere che la querela è atto di impulso necessario solo per i reati procedibili a querela, mentre per gli altri reati (procedibili d’ufficio) sarà sufficiente una denuncia.La cosa più importante da chiarire è che la querela non è un atto che viene notificato o portato alla diretta conoscenza del querelato; questi infatti nella grande maggioranza dei casi verrà a conoscenza dell’apertura di un procedimento penale contro di sé (originato dalla querela) attraverso la notifica di altri atti giudiziari (avviso di conclusione delle indagini, avviso della richiesta di proroga delle indagini, etc.).Conosciuta l’esistenza di un procedimento penale nei propri confronti il modo migliore per difendersi dalla querela sarà questione da decidere interpellando un avvocato esperto in diritto penale, affinché vengano evitati “passi falsi” che potrebbero avere ripercussioni nel prosieguo del procedimento.[cerca-professionista url="https://www.prontopro.it/search/location?tagUuid=cbb786f5-883e-45da-83f2-ac24aef7987f"]In linea generale si può affermare che, qualora le indagini non siano ancora concluse (e quindi tutti gli atti siano ancora coperti da segreto istruttorio), sarà possibile effettuare un’ interrogazione presso i registri della Procura della Repubblica (ex art. 335 C.P.P.) per conoscere il titolo di reato, la data del commesso reato ed altri informazioni che possano aiutare a circoscrivere l’episodio ed a capire in relazione a quale fatto si è subita la querela.Nel caso invece risulti che le indagini preliminari siano già concluse si potrà ottenere l’accesso a tutti gli atti raccolti dal Pubblico Ministero (primo fra tutti la querela); in tale modo si verrà a conoscenza di ogni particolare dell’indagine, e conoscendo l’intero materiale sarà possibile elaborare una vera strategia difensiva, che sia efficace e proficua.Solo conoscendo l’insieme degli elementi raccolti a carico del querelato sarà possibile capire quale sia il modo migliore per difendersi dalla querela.A questo punto il querelato potrà decidere di sostenere un interrogatorio con il Pubblico Ministero al fine di dimostrare la propria estraneità ai fatti, oppure potrà indicare nuove prove da valutare, produrre memorie o documenti.In ogni caso ogni decisione, in una materia così delicata e foriera di pesanti conseguenze, deve essere presa con l’ausilio tecnico di un avvocato esperto nel campo del diritto penale, affinché il querelato sia indirizzato verso la strategia migliore e più efficace per difendersi dalla querela, evitando errori che potrebbero ripercuotersi sul futuro processo penale. Fonte: Avv. Giuseppe Migliore - Studio Penale Roma
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