Storm professione DJ

Abbiamo intervistato per voi Storm che ci ha raccontato della sua attività di DJ.

IMG_0080-15-12-16-05-02

Parlaci di te e della tua attività: come è nata la tua passione per la musica?

Come ogni passione "che si rispetti", credo ci  sia una componente naturale insita, nonché innata che cresce sempre più, fino a divenire parte di noi stessi. Ecco spiegato il mio attaccamento alla musica, quasi come un qualcosa di cui non ne possa fare a meno.

Sono cresciuto alla fine degli anni 80, quando secondo me il panorama musicale aveva ancora l'immenso patrimonio di artisti che ora, ahimè, rimpiangiamo con nostalgica frequenza.

All'età di soli 6 anni scoprii in casa un vinile di Fabrizio De André, ed è facile intuire come possa essere scattata la scintilla. Passavo interminabili ore ad ascoltare musica, qualsiasi genere, dal rock alla dance, passando per quella popolare e ancora pop, metal, jazz, ecc.

Quindi a 14 anni comprai i primi giradischi e mixer, e cominciai ad allenarmi nell'arte del missaggio, fino ad arrivare a suonare live nelle prime feste private. Attualmente, dopo aver trascorso diversi anni a suonare in altrettanti locali, mi sto concentrando per la maggiore nella produzione musicale, un mondo davvero immenso, pieno di soddisfazioni ma, certo, non privo di difficoltà.

Che relazione esiste fra le attività musicali amatoriali e professionali?

Domanda molto interessante e sottile, poiché è il passaggio stesso tra i due mondi ad essere talvolta molto sottile. Quando si approccia questo settore, nessuno sa con certezza se potrà mai divenire un vero e proprio lavoro. Può però succedere che all'improvviso tutto ciò che prima si faceva per hobby, desti l'interesse di qualcuno, così da farlo diventare una professione.

Sicuramente una differenza sostanziale sta nel modo di organizzare il proprio tempo e il proprio lavoro, elementi che diventano sempre più complessi quando si parla di attività professionali.

Che consigli daresti oggi a un aspirante DJ?

Di solito quando si parla di "dare dei consigli", si cerca di tramandare agli altri tutto ciò che può essere di aiuto, facendo così evitare alcuni errori comuni. Ad esempio quello di intraprendere questa attività, lunga, difficile e dispendiosa, solo se davvero ci si crede in fondo. Le mode passano, sono labili, cercate quindi di essere voi stessi, di mettere nella vostra passione la maggior naturalezza possibile; si riconosce subito chi fa qualcosa per passione o semplicemente come diversivo. Focalizzate l'attenzione più sulla musica in generale e le sue sfumature piuttosto che su un preciso genere: mai come oggi c'è una grande fusione di generi musicali che rompono gli schemi del passato. Inoltre oggi la figura del dj è imprescindibilmente legata a quella del musicista/produttore. Si cerca così di emergere in una attività piuttosto satura e complessa, proponendo qualcosa di personale, che possa rappresentarvi musicalmente parlando e raccontare così una parte di voi stessi.

Io sostengo sempre che l'arte è una parte della nostra anima, delle nostre emozioni; è quindi importante cercare di farla emergere nel migliore dei modi possibili.

Infine, ma non ultima, pazienza e perseveranza.

Come si organizza un DJ per affrontare al meglio una serata?

Appurato che ogni dj ha un suo modo di

organizzare la serata

e il proprio set, provo a rispondere come io sono solito agire.

Solitamente scelgo una parte della

musica

da suonare in base al locale dove dovrò esibirmi e dal tipo di serata che si prospetta, mantenendo comunque la mia linea musicale. Ho detto una parte poiché, a parte gli immancabili dischi di cui non posso fare a meno, lascio molto spazio all'improvvisazione, senza pormi dei pre-limiti

e potendo così modificare l'andamento musicale della serata in ogni momento e situazione. È facile, si sa, ottenere l'attenzione del pubblico suonando i famosi "dischi facili" cioè quelli maggiormente conosciuti dal pubblico, che di conseguenza risulteranno graditi. Quello però che un dj deve fare, secondo me, è creare una piacevole "storia" musicale", come fosse un racconto fatto di persona, con improvvisazioni e sperimentazioni.

Per me è il pubblico che va educato musicalmente, non il contrario. Questo è purtroppo un concetto molto vasto e complesso, spesso oggetto di accesi dibattiti tra gli addetti del settore.

Il dj è colui che musicalmente "racconta" e lo deve poter fare liberamente senza pressioni esterne.

Ringraziamo

Storm 

per l'intervista concessa a ProntoPro.

Scarica la nostra applicazione

Il tuo esperto a portata di mano, in ogni momento!

A.P.E. Il certificato di Prestazione Energetica

A.P.E. Il certificato di Prestazione Energetica

Cerca lavoro con NEUVOO

Cerca lavoro con NEUVOO