Oggi abbiamo intervistato Ottavia Brown, che ci ha raccontato della sua esperienza tra musica ed illustrazione e di come è riuscita a fondere queste due arti.
Raccontaci di te e del tuo rapporto con la musica!
Ho sempre cantato fin da bambina; la musica era per me un mezzo espressivo molto potente simile al teatro, tantissimi bambini la utilizzano in tal modo per inscenare ed esprimere le proprie emozioni. In casa mia girava buona musica, i miei genitori ascoltavano tutti i cantautori italiani degli anni '70, il pop dei Beatles e il rock dei Rolling Stones, mentre la nonna i classici degli anni '50; nel mio mondo allora di bambina, si andavano così a tracciare piccole colonne sonore che nel tempo sono diventate parte della mia cultura musicale.La mia passione si è poi concentrata sullo swing ed è nata dopo una lunga ricerca di sperimentazione musicale durata molti anni; sono partita da ragazzina dal blues e dal soul percorrendo poi la strada temporale dei generi affini come il jazz e lo swing ma non solo; la musica, come la storia dell’arte raccoglie non solo generi ma vite, vite e canzoni di artisti; il mio interesse si è focalizzato su quella fascia di artisti swing tra Italia e America perduti tra guerre, sogni e storie incredibili; ascoltando le canzoni di personaggi come Rabagliati, Carosone, Natalino Otto etc.. si aprono scenari da film noir molto “romantici” nel senso stretto del termine “romantic” ovvero di grandi ideali e grandi sentimenti.
Cosa pensi della musica come mezzo di comunicazione? E delle immagini?
La musica è un mezzo comunicativo immediato come l'immagine; arrivano dirette all'orecchio o all'occhio con la stessa forza e precisione; molte volte ci fanno comprendere e digerire tantissimi sentimenti, ricordi e emozioni piacevoli e non. Sono convinta che entrambe siano un mezzo espressivo incredibilmente potente. Ci sono disegni, quadri o illustrazioni che rimarranno sempre impresse nella nostra mente e memoria come i motivi di una melodia che è diventata per noi cara e familiare per mille diverse ragioni. La musica e l'immagine, intese come segno e suono, sono, alla fine, le prime forme di espressione che l'uomo ha conosciuto per esprimersi.
Tu ti poni nel mezzo tra la musica e l'illustrazione. Ci parli del rapporto tra le due e del tuo approccio verso di esso?
Nel mio percorso artistico sono sempre stata “sospesa” tra musica e illustrazione; ho sempre lavorato come illustratrice e cantante con la medesima ricerca ed energia; solo dopo tanti anni ho capito che unire questi due mondi, che vivevo separatamente, poteva essere la chiave di svolta per produrre qualcosa di mio, che raccontasse le mie storie e musicasse le mie immagini. La ricerca musicale tra blues e swing è sempre stata, come quella visiva dell’illustrazione, basata su storie d’altri tempi e atmosfere noir da graphic novel; il punto di congiunzione erano i personaggi e le storie, lasciarli parlare e danzare!
Per finire ci racconti di un tuo progetto in cui hai fuso musica ed illustrazione?
Sono riuscita a fondere musica e illustrazione nel progetto disco "Infondo", autoprodotto e uscito il 23 settembre 2016!"Infondo" è stato scritto nel 2015 da me, Andrea Braga (pianoforte e organo) e Andrea De Rose (chitarre) e registrato presso gli studi Blueffemme Stereorec di Brescia con la direzione artistica di Marco Franzoni e a cui hanno partecipato diversi ospiti conosciuti a livello nazionale e non (Alessandro Asso Stefana, Daniele Richiedei, Eva Feudo Shoo, Beppe Facchetti, Olmo Chittò, Francesco Vetturini, Pierlaura Vezzoli, Gianluca Vertua, Andrea Bugna, Pietro Ettore Gozzini e Matteo Melchiori)."Infondo" contiene dieci brani inediti in un viaggio a metà strada tra musica e illustrazione; infatti, nel momento della composizione e progettazione dell'album prima nascono i disegni e poi arrivano mano a mano le parole. "Infondo" è dunque un piccolo mondo di carta dove ogni brano è legato al successivo come sfogliando pagine di una favola noir;le dieci canzoni prendono vita all’interno di una storia che esorcizza paure e desideri, così com’è il ruolo stesso della fiaba nel contesto letterario e illustrativo, attraverso la simbologia che le è tipica: eroi, antieroi, boschi e la maschera della Muerte, feticcio messicano che ho ripreso nel libretto illustrato del disco. Le sonorità si affacciano sul panorama swing italiano anni 50 omaggiando Alberto Rabagliati con il brano "Abbassa la tua radio", contaminate da suoni e atmosfere folk-rock e da suggestioni da soundtrack noir/pulp. Il disco è acquistabile in formato digitale su ITunes, Amazon e Apple Music! Ringraziamo Ottavia per aver condiviso con noi la sua esperienza e per maggiori informazioni vi invitiamo a visitare il suo sito www.ottaviabrown.com