Oggi il mondo è concentrato tutto sui social network, tanto da diventare anche un lavoro: il social mediamanager. ProntoPro ha intervistato Cristiana Piraino per approfondire maggiormente l'argomento, e su come sipuò diventare "social media manager".
Parlando in modo più generico: di cosa si occupa un social media manager? Ci dai delle dritte su come fare a diventarlo?Il social media manager si occupa di promuovere attraverso i social network un determinato argomento, evento, luogo, aiutando i propri clienti a stringere maggiori relazioni digitali dirette con il pubblico/customers/fan. Per fare questo lavoro i primi passi sono di tipo tecnico, ovvero imparare ad usare ogni piattaforma nel modo migliore senza trascurare mai di aggiornarsi dato che i social network sono in continua evoluzione. E poi ne nasceranno sempre di nuovi. Non si deve improvvisare o almeno io non lo consiglio se devi raggiungere degli obiettivi.Consiglio sempre ai futuri operatori social media di stabilire un settore di proprio interesse e quindi futura attività. Musica o Fashion o Turismo, va bene anche un mix di argomenti scelti, ma insomma è necessario specializzarsi in qualcosa perché è impossibile essere su tutti i fronti. Le notizie oggi corrono come uno tzunami in rete e se parli di tutto non potrai mai capire nel dettaglio il settore – oppure rinunci a dormire di notte per farlo. Ma poi il risultato non è appagante. Avere delle skill specifiche ti aiuta anche a non commettere errori.
I social media ormai sono una realtà non trascurabile. Quali sono i social maggiormente utilizzati? Quali le ultime tendenze? Cosa ne pensi?I social media sono una grande possibilità che il mondo ancora non capisce del tutto. Sono potentissimi e potrebbero stravolgere sistemi e modi di pensare. Di fatto è già così e accade anche inconsapevolmente. Quando tutto ciò non sarà più casuale molti pensano che ci potrebbero essere maggiori problemi, io invece mi aspetto un mondo migliore in cui gruppi di pensiero si incontreranno e si uniranno per abbattere muri o per promuovere emancipazione.Ad esempio io donna non posso fare a meno di desiderare la libertà di tutte le donne del mondo, ma l’unica strada che posso pensare di percorrere per raggiungere le spose bambine o le donne recluse perché donne,sono i social network. In questo ci vedo un mondo migliore. Migliore sarà anche la nostra percezione delle informazioni; per la futura generazione di user auspico una maggiore presa di coscienza sull’influenza subliminale che ha il network su di noi. Insomma ci sveglieremo dal torpore e avremo una visione più critica del tutto e impareremo a non subire condizionamenti come invece accade oggi.I condizionamenti generano ad esempio gli haters, persone che pensano di essere così coinvolte con gli artisti o con i politici tanto da scendere in campo personalmente e attaccare per difendere. Quando capiranno che per l’altra parte sono solo numeri che fanno il loro gioco, forse la gente smetterà. Vinceremo sul bullismo social, io ci voglio credere. Oggi chi sfrutta al massimo queste potenzialità è sicuramente la politica dove girano anche molti soldi per farlo. Questo spiega anche il perché del trend topic senza paragoni.Ma noi abbiamo veramente bisogno della politica in quanto tale? O questo bisogno è indotto? Lascio a voi la riflessione. Un esempio del valore aggiunto dei social media lo riscontro quando vado in provincia. Chi ha più di 40 anni come me ricorderà bene quelle estati di fine secolo passate in piccoli villaggi di campagna o al mare dove si incontravano personaggi anacronistici. Luoghi in cui il tempo si era in un certo senso fermato anche per i più giovani. Oggi il network non ha limiti e porta a tutti indistintamente mode e modi di fare.Effetto della globalizzazione – direte voi, ma la globalizzazione viaggia in rete. Insomma, oggi non c’è differenza in apparenza almeno tra una ragazza di città e una ragazza di provincia. Per me si chiama emancipazione. Infine, secondo le ultime stime notiamo un sorpasso di Instagram su Twitter e notiamo anche una crescita di Snapchat, mentre Facebook rimane ai vertici, al primo posto in USA e al secondo mediamente in Europa dopo Whatsapp. G+ comunque fa da ‘cupola’ protettrice, che anche se poco usata come piattaforma è molto efficace se si vuole far salire una argomento in fretta. Il mio consiglio è di usarli tutti sempre.
Ringraziamo Cristina Piraino per aver rilasciato un'intervista al Blog di ProntoPro