Fotografare nell’era di Internet
David è il responsabile del sito dovefotografare.com, un portale italiano dedicato al mondo delle location e studi fotografici a noleggio. Oggi il nostro esperto ci parlerà del rapporto tra fotografia e Internet e, in particolare, come quest’ultimo abbia cambiato la professione del fotografo.
Internet è un’arma a doppio taglio per un fotografo. Da una parte democratizza e rende accessibile un mestiere fino a un decennio fa più sconosciuto, dall'altra rischia di banalizzarne la tecnicità. Qual è il tuo pensiero a riguardo?
Sono assolutamente d’accordo con le tue parole. Internet ha aiutato a far conoscere a tutti la fotografia intesa come arte, aiutando i più curiosi ed interessati a farsi un occhio allenato e critico verso questo mondo. Tuttavia, ha anche permesso a pseudo fotografi di definirsi professionisti, crearsi un’identità online -poiché vendere servizi è praticamente gratuito - e quindi rubare fette di mercato a chi invece sulla fotografia ha basato i propri studi ed investito i propri soldi. “Arma a doppio taglio” è una definizione più che corretta. Se poi il tutto lo leghiamo al fatto che ormai tutti si sentono dei fotografi grazie ad uno smartphone e a qualche filtro preimpostato o grazie al fatto che una Reflex sia ormai alla portata di chiunque, le cose non migliorano e hanno portato ad una saturazione del mercato. I professionisti sono sempre più attivi nel cercare di spiegare che fotografi non ci si inventa e sempre più spesso vediamo video come questo (https://www.youtube.com/watch?v=BMrgz22E8jQ) che cercano di spiegare in modo simpatico le differenze tra fotografi “pro” e “fake”.
Quali sono secondo te due aspetti positivi dell’interazione tra la fotografia e Internet?
Il primo aspetto positivo è che il fotografo già avviato, grazie ad Internet può ampliare la sua clientela in modo esponenziale, eliminando di fatto le distanze. Direttamente dallo smartphone, un potenziale cliente può in modo veloce conoscere i tuoi lavori e con un click contattarti per offrirti un lavoro. Il secondo aspetto rilevante è sicuramente l'immediatezza. Qualsiasi fotografo ha la possibilità di pubblicare le proprie creazioni in tempo reale e questo aiuta i nuovi talenti a farsi notare da chi può aiutarli a crescere sia tecnicamente, sia professionalmente.
Ci sono aspetti negativi? Se sì, quali?
Come ho già ribadito, i lati negativi sono sicuramente la svalutazione della professione e la saturazione del mercato. Purtroppo, anche la qualità media delle foto a mio avviso è molto bassa. I veri professionisti che decidono di rendere pubbliche le proprie foto - il problema del copyright è ancora molto presente - sono in netta minoranza rispetto alla massa di fotografi improvvisati. L’utente medio in questo panorama fatica a farsi una cultura fotografica che lo aiuti a distinguere il bello. Non a caso, le foto più importanti raramente diventano le più condivise e conosciute.Ringraziamo David per la sua disponibilità ed invitiamo i lettori a visitare il portale al link www.dovefotografare.com.Pubblicato da ProntoPro.it