La musica secondo il coro Effatà

Coro

Vuoi far parte di un coro o di un gruppo musicale? ecco la testimonianza dei componenti del Coro Effatà.

Parlaci un po’ di voi e della vostra storia

Il nostro Coro nasce nel 1990 con lo scopo di animare con il canto i momenti forti dell’anno liturgico. Il Gruppo ha, poi, acquisito negli anni una propria identità ed esperienza, accostandosi a diversi generi musicali: dalla musica sacra classica sinfonica e a cappella, a brani lirici, musiche da film, brani di musica leggera, musica latino-americana e soprattutto musica gospel e spiritual.In questi 26 anni di attività il Gruppo si è sempre lasciato coinvolgere dalla figura carismatica del maestro Luca Belotti, che del coro è stato anche il fondatore e che con pazienza, dedizione e genialità ha saputo trasformare un disparato gruppo di chiassosi adolescenti in un vero coro di buon livello d’esecuzione musicale e di grande coesione umana.Il nostro nome “Effatà” significa “apriti” e si rifà alla parola pronunciata da Gesù al sordomuto al momento della sua guarigione. Aprite le orecchie e aprite il vostro cuore alla musica: questo è quanto vogliamo comunicare a chi ci ascolta.

Quali sono i repertori che preferite?

Sicuramente il repertorio che preferiamo è quello del genere “gospel e spiritual” che negli anni è stato il nostro filo conduttore.In particolare, nel 2009, dopo aver presentato per anni concerti di brani gospel e spiritual tradizionali e di autori famosi il nostro coro ha deciso di mettersi in gioco e di affrontare una grande sfida: presentare un repertorio totalmente nuovo, pensato e studiato interamente dal coro stesso. E’ nato, così, il repertorio “Gospel Time”. E' tempo di cantare il Vangelo. Il maestro Luca Belotti ha scritto e arrangiato tutti i brani dal punto di vista musicale, mentre alcuni coristi si sono cimentati nella stesura dei testi, tutti ispirati a brani dell’Antico e Nuovo Testamento. La lingua scelta è quella inglese al fine di salvaguardare la musicalità e le sonorità tipiche di questo genere musicale. Una band composta da musicisti di alto livello accompagna con chitarra, basso, batteria e percussioni il coro nell’esecuzione dei brani.Al momento stiamo, inoltre, preparando un concerto sul tema della “pace” nel quale presenteremo sia brani nostri che canzoni già note, ma riviste e arrangiate dal nostro maestro. La nostra intenzione è quella di affrontare la tematica della pace toccando vari aspetti della stessa: parleremo, quindi, di guerra, di mafia, di dolore, di schiavitù, ma anche di speranza, di integrazione, di “grandi” che hanno lottato per la pace, di umanità, di bambini…insomma, vogliamo “lanciare cantando”, degli spunti di riflessione su questo tema che è sempre di grande attualità.

Che differenza vi è tra far parte di un coro e essere solista?

Innanzitutto cantare in un coro vuol dire cantare in un gruppo, “insieme” ad altri. Ciò significa portare sì la propria voce e la propria personalità, senza però che questa emerga sovrastando quella degli altri. Il coro deve essere come un’entità unica e non la somma di tante voci singole. Uno degli aspetti più difficili del far parte di un coro, infatti, è l’omogeneità del modo di cantare. E, contrariamente a quanto si possa pensare, la responsabilità di ogni singolo corista è comunque molto grande, anche se non canta da solo. Cantare in modo diverso dagli altri, sbagliare una dinamica, mancare un attacco, infatti, può rovinare e vanificare l’impegno e il lavoro di tutto il coro! 

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