Le pompe funebri rappresentano un settore dalle altissime potenzialità. Per avviare un’attività di questo tipo è necessario sviluppare un lato altamente professionale e al tempo stesso anche sensibile. Non si tratta di vendere semplici beni e servizi ma di aiutare persone in un momento non facile della propria esistenza. A parlarci di questo settore è Domenico Della Malva, 31 anni, originario di Torino.Domenico proviene da una famiglia molto semplice originaria del sud. Suo papà Francesco fa l'imbianchino e la mamma Grazia l'impiegata in Comune. Entrambi i suoi nonni erano operai in Fiat e le nonne casalinghe.
I primi anni difficili
Domenica ci racconta della sua storia con l’azienda che lui definisce “atipica”. “Serena è stata da me fondata nel 2015 a 25 anni compiuti. Troverà difficile oggi, parlare con il titolare e fondatore di un'impresa di onoranze funebri della stessa età, mi sono avvicinato al settore ‘per caso’, anche se la vita poi mi ha insegnato che nulla accade a caso – prosegue - desideravo fortemente essere di aiuto in maniera concreta alle persone che subiscono un lutto. Su questo principio ho fondato la mia attività”.I suoi primi due anni, sono stati "tosti": “Inizialmente ho fatto fatica a trovare le prime forniture, per tutti sarei durato qualche mese. Ero troppo giovane per capitanare da solo un'impresa complessa come quella funeraria. Anche i miei genitori inizialmente non la presero bene, erano preoccupati per me”. Un giorno suo papà gli disse: “Siamo gente semplice, la nostra famiglia nasce operaia non puoi cambiare questa cosa”.I primi periodi sentiva spesso dire dai funzionari del settore: "Serena? Mai sentito!" Oppure succedeva che parlando con lui, senza conoscerne il ruolo, gli dicessero: "Giovanotto, mi faccia parlare con il titolare."
L’arrivo del successo
Ebbene, non solo Domenico ha superato brillantemente le prime difficoltà ma in quattro anni ha portato l'impresa al successo. Ha una segretaria, uno staff qualificato a sua disposizione. “Siamo un'impresa stimata sul territorio – dice - nel 2019 ho inventato un servizio commemorativo unico in Italia chiamato Albero della Vita" – aggiunge - non solo, negli ultimi 2 anni sono diventato formatore e coordinatore di progetti formativi del settore funerario”. Oggi, la sua attività è un punto di riferimento per molti e la sua storia è d'ispirazione per molti giovani che si avvicinano al settore. Della più grossa azienda di forniture che gli disse "No" 5 anni fa oggi non solo né sé cliente ma ne è sono diventato anche il formatore.Domenico è l'imprenditore e amministratore unico della sua attività. Si occupa anche della parte operativa ma ormai in maniera marginale. Il suo staff in questo gli dà una notevole mano. Oggi, Domenico è il volto dell’impresa, colui che rassicura le famiglie che andrà tutto bene. “Ho la fortuna di fare un mestiere che mi dà modo non solo di portare uno stipendio a casa alla fine del mese ma di fare del bene” afferma. In molti gli chiedono perché, tra le tante opportunità che un giovane possa avere, lui abbia scelto proprio questa strada. Il motivo è semplice. “Un tempo, aiutare chi rimaneva a gestire la perdita di una persona cara era compito delle comunità e delle famiglie allargate. Oggi la società è cambiata: comunità più ristrette, nuclei familiari più isolati, rapporti più evanescenti. Io ho scelto di servire la comunità umana”.
Un punto di riferimento per i clienti
Domenico e il suo staff cercano di essere un punto di riferimento che aiuta le famiglie a superare un momento non facile. “Mi ritengo anche grato e fortunato, perché confrontandomi tutti i giorni con la morte attraverso esperienze altrui ho avuto modo di comprendere con largo anticipo molte cose sulla vita. È apprezzabile decidere di svolgere questo mestiere con il ‘cuore’ “dice.Gli abbiamo chiesto in che modo la sua azienda supporta chi ha appena vissuto un lutto familiare. Secondo Domenico, la morte di una persona cara, è uno dei momenti più delicati da affrontare nella vita e troppo spesso si perde di vista l’importanza del supporto umano. Ciascuno affronta il dolore in maniera totalmente personale e ogni cerimonia è un contesto a sé. Come titolare, egli paragona spesso la sua impresa alla “piccola bottega artigiana” che si prende cura di ogni singola famiglia fin nei minimi dettagli, senza mai farla sentire trascurata, per motivi dettati dalla fretta o dal profitto"Serena nasce come diminutivo della parola ‘serenità’ – dice – il servizio offerto da Serena Onoranze Funebri, si basa sulla volontà di rapportarsi in maniera diversa alle famiglie che si rivolgono a noi. Rispetto, umanità e discrezione”. Questi sono i tre valori base dell’azienda di Domenico.
L’influenza della tecnologia
Parlando del rapporto tra questo settore e la tecnologia, Domenico ci racconta che molti clienti ormai per abitudine scrivono sui social e che le richieste di preventivo spesso sono online. Anche un settore tradizionale per eccellenza, come il suo, deve adeguarsi ai tempi. “In 5 anni avremo rifatto credo almeno 3-4 volte il sito internet. Proprio in questo periodo stiamo definendo una recentissima nuova versione del sito, online a giorni.” racconta.
Come supportare la famiglia
Gli abbiamo infine chiesto quali sono, a giudicare dalla sua esperienza, le cose più importanti per una persona che ha appena subito un lutto: “Ogni persona affronta il dolore in maniera totalmente personale, nella maggior parte dei casi prevale il senso di urgenza e di smarrimento”.È quindi fondamentale rivolgersi a persone in cui si può riporre la propria fiducia. In queste circostanze, di lutto, ci si "affida". “È importante accompagnare non solo il defunto ma tutto il nucleo familiare durante tutta la cerimonia e oltre, rassicurandoli che tutto andrà nel verso giusto senza alcun tipo di sorpresa – aggiunge - oggi, è sempre meno importante il valore del bene tangibile: la bara, i fiori, etc. Le famiglie sentono l'esigenza di rendere meno lugubre l'esperienza del lutto e dare valore all'elaborazione del ricordo”.