Lezioni di informatica da un professionista del settore

L’informatica, per tanti di noi, è un mondo enigmatico e difficile da penetrare.Il tentativo di gestire problemi legati ad esso che ci può capitare di incontrare quotidianamente spesso fallisce, perché c’è bisogno della grande esperienza di professionisti come Claudio, che sanno anche trasmetterla.

Passione e dedizione nel settore informatico

Lezioni di informatica Maccherani

Claudio Maccherani è nato a Perugia 64 anni fa, in una famiglia di fabbri. Lui invece è diventato un informatico. Il padre, quando Claudio era piccolo, lo portava in officina e lo faceva lavorare con lui per fargli capire la "differenza tra la penna e il martello", dicendo che se fosse stato rimandato a settembre anche solo una volta sarebbe andato immediatamente a lavorare con lui. Ma a lui piaceva studiare e lo faceva spinto dalla curiosità di conoscere e di sapere. “Dopo il diploma di Liceo Scientifico, ottenuto nel lontano 1974, non sapevo quale strada intraprendere”, ci racconta, “Ero incerto tra sociologia, psicologia, DAMS. Poi una cara e importante insegnante di francese, con un affettuoso e sonoro ceffone mi ha aperto gli occhi facendomi capire che non ero adatto a materie umanistiche, e che il mio ambito era quello scientifico e tecnologico. Ci ho riflettuto, e ho convenuto che aveva ragione. Ma non mi attraevano le facoltà classiche - Matematica, Fisica, Ingegneria. Poi il mio medico di famiglia mi ha detto che a Pisa era stata appena aperta una nuova facoltà di Informatica e così mi ci sono iscritto e, successivamente, laureato.”Continua: “Poi ho fatto tirocinio gratuito presso l’Università per Stranieri di Perugia, libera professione come consulente, in collaborazione con lo Studio Sytem, quindi dipendente CRUED (Centro Regionale Umbro di Elaborazione Dati). In questo periodo, su sollecitazione di un mio caro amico di università e collega, ho partecipato - quasi per gioco - a un concorso abilitante alla cattedra di Informatica, che ho vinto e sono così passato all’insegnamento. Questa è la storia. Per quanto riguarda il resto, non ho un’azienda, ho lavorato come libero professionista e le applicazioni che ho realizzato le ho sempre fatte da solo.”Durante la sua attività di libera professione ha sviluppato, sui primi personal computer (Commodore 8032 SK, Compucorp, Sirius), alcune applicazioni gestionali per il reparto di Chirurgia d’Urgenza dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, la Cassa di Risparmio di Perugia, la Banca Toscana di Firenze, il Banco di Santo Spirito di Roma. Tale attività è proseguita anche in seguito, con l’autorizzazione annuale dei presidi, e così ho sviluppato applicazioni per il Ministero dell’Agricoltura dell’Albania, per medici, dentisti, aziende manifatturiere, agrarie, di allevamento, investigative, scuole di mediazione linguistica e altro ancora.Riguardo allo sviluppo di applicazioni di cui Claudio si occupa di continuo, le aree di utilizzo non sono quelle standard - contabilità, fatturazione, magazzino - ma quelle di nicchia, dove non esistono in commercio le relative applicazioni o, se esistono, hanno prezzi molto alti. E i clienti gli chiedono appunto questo tipo particolare di programmi.Oggi non sviluppa quasi più per privati, ma continua a farlo in ambito scolastico, realizzando applicazioni web per la scuola in cui insegna, l’Istituto di Istruzione Superiore Giordano Bruno di Perugia. In tale contesto ha realizzato diverse applicazioni web ("Tempo in regalo"-peer education, "Liste merende", "Sportello didattico", "Settimana flessibile") che seguono quella quasi pionieristica - "Assenze e Pagelle in Internet" - realizzata nel 2005 per l’Istituto Tecnico Vittorio Emanuele II di Perugia. La motivazione che l’ha spinto e che lo spinge a svolgere questo tipo di attività è che gli piace: “mi piace vedere il risultato e mi piace vedere che le applicazioni vengono utilizzate con soddisfazione dai destinatari delle stesse”, ci dice, “E poi, realizzare un’applicazione, in fondo è un atto di creazione.”

Alcuni consigli dall'esperto

Claudio afferma: “Il consiglio che posso dare, ma non solo a chi desidera diventare un esperto informatico, è di fare il proprio lavoro con serietà, tenacia e, possibilmente, con entusiasmo. E di non lasciarsi scoraggiare dalle sfide che talvolta possono sembrare troppo grandi, pur avendo sempre consapevolezza dei propri limiti.”Il settore informatico è una pentola in ebollizione, le innovazioni si susseguono a ritmi sostenuti, così come le relative tecnologie. Molte volte sembra che non sia possibile seguire tutto. Ed è vero. Ma se le basi, la logica, i fondamenti della programmazione sono solidi si possono affrontare serenamente anche le nuove sfide.Poi si dovrebbe capire qual è, nel campo informatico, l’ambito che ci è più congeniale”, specifica, “Non si può essere tuttologi, dobbiamo capire cosa vogliamo fare e cosa ci riesce meglio, e farlo al massimo delle nostre potenzialità. Io, per esempio, sono consapevole di non essere un sistemista, mentre credo di essere un discreto programmatore. Non frequento i social network e uso il cellulare sostanzialmente quasi solo per telefonare, tanto è vero che i miei studenti mi hanno simpaticamente definito arcaico.”Il suo software gestionale non nasce da una sua idea iniziale o progetto, ma dalle richieste che arrivano da quelli che poi diventano clienti. Sono loro gli esperti, insieme a loro analizza il problema e successivamente realizza l’applicazione che poi viene messa a punto insieme. Questa interazione costruttiva consente di realizzare programmi efficienti nei più disparati ambiti, anche in quelli nei quali non si ha la minima preparazione specifica.

Un progetto bilingue che tocca ambiti diversi

Riguardo alla scelta di italiano e brasiliano come lingue del suo progetto, ci racconta che è dovuto al caso. È successo perché sua moglie, Vera Lúcia de Oliveira, che ha conosciuto quando frequentava l’Università per Stranieri di Perugia, è brasiliana. Nel 1994 ha avuto il suo primo spazio web su Xoomer, associato a una mail TIN a pagamento (era il tempo dei "modem 56K") nel quale poteva realizzare un sito. Essendo sua moglie poeta, voleva fare un sito per lei e per la sua poesia, così ha diviso il sito in due sezioni: quella sua dedicata all'Informatica, in italiano, e quella di sua moglie dedicata alla poesia, in italiano e portoghese brasiliano. Da qui il titolo "Informatica & Poesia".“La poesia è parte della mia formazione”, ci confida, “A scuola, soprattutto al liceo, sono entrato in contatto con poeti che mi hanno profondamente coinvolto - Ungaretti, Quasimodo, Leopardi, Dante, Baudelaire e altrie hanno contribuito alla mia crescita umana e culturale. Anche io ho scritto qualcosa, quelle cose che molti scrivono da giovani. Poi ho capito che non era il caso e ho lasciato perdere. Ma so riconoscere la poesia, quando ho la fortuna di incontrarla. La poesia, quella vera, ti fa entrare nella vita quasi con violenza. Ti lascia senza fiato. I veri poeti con tre parole sono capaci di esprimere quello che non si riuscirebbe a dire con un libro intero. Inoltre vivo in Umbria, una piccola regione impregnata di misticismo e poesia. E la poesia, con mia moglie, è fisicamente entrata a far parte della mia vita.”Come si può dedurre dai suoi racconti, Claudio è un esperto informatico che non trascura mai la parte umana del suo lavoro. È quindi un ottimo contatto per chi cerca serietà, precisione e attenzione ai dettagli.

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