Oggi abbiamo intervistato Mirko Sotgiu, che ci ha raccontato questo speciale tipo di fotografia.
La tua passione per la fotografia di sport estremi nasce dalla passione per essi?
Come per i miei colleghi di OpenCircle il lavoro di fotografo e filmmaker di sport estremi nasce da una passione viscerale per tutte le attività all'aria aperta che ti portano ad un contatto molto intimo con l'ambiente. La volontà di scoprire e superare i propri limiti è tale da superare quello che è per molti un rischio non gestibile.Ho passato molto tempo in montagna fin da piccolo, iniziando con il trekking per poi arrivare all'alpinismo in alta quota. Per passione scalo su roccia, ghiaccio, corro e percorro a piedi migliaia di chilometri l'anno in montagna. La fotografia, dapprima la mia seconda passione, dal 1997 la mia professione, non poteva non legarsi a questo mondo che conosco bene.E' importante, a mio parere, fotografare e filmare ciò che si conosce meglio, che si pratica, per offrire ai clienti il prodotto migliore possibile. Spesso sono proprio i committenti ad affidarmi il lavoro perchè già esperto di una determinata disciplina, quindi in grado di seguire senza problemi l'atleta nella sua performance, sia capire cosa è più interessante mettere in evidenza in uno scatto o filmato.
Come si fa a realizzare buone fotografie in questo genere fotografico?
Come ho già in parte risposto bisogna prima di tutto conoscere, anzi praticare in prima persona ciò che si sta fotografando. Ovviamente è difficile essere allo stesso livello degli atleti a cui vado incontro, però posso capire cosa vuol dire arrivare alle loro difficoltà. Questo è un vantaggio perchè posso studiare e capire cosa, come e quando fotografare in qualsiasi momento.E' importante, soprattutto per gli addetti al settore che le immagini ritraggano momenti importanti delle azioni di uno sport, questo vale non solo per le attività estreme ma per tutte le attività sportive.Il gesto atletico, il momento in cui si svolge e l'ambiente circostante sono elementi fondamentali per la riuscita di uno scatto di questo genere.
La fotografia di sport estremi è un immortalare momenti estremi o può essere considerata una forma d'arte?
L'estetica è parte indivisibile dalla fotografia. Un'immagine tecnicamente corretta e scattata nel giusto momento non è detto che sia una bella fotografia. Trovo molto importante seguire i canoni estetici in qualsiasi immagine che riproduco. Talvolta il rischio è di non dare enfasi all'azione per migliorare il lato estetico di una scena, ma posso garantire che con attenzione si riesce sempre a far rendere l'azione in un'immagine decisamente estetica. Spesso si è tentati a non ambientare l'atleta, di fotografarlo in primo piano. Certo i canoni commerciali danno indicazioni ferree su questo aspetto, però in un servizio fotografico amo proporre immagini da prospettive diverse, anche più ampie.
Ma l'attrezzatura fotografica non è a rischio?
Lo è eccome! Non ho più il conto di quanti obiettivi ho mandato a riparare, macchine fotografiche a revisionare. Purtroppo più come si dice il lavoro si fa duro, più l'attrezzatura è a rischio. Però se devo scegliere se rompere un obiettivo e salvaguardare la mia vita ovviamente preferisco la seconda ipotesi.Quando si è in parete di roccia per esempio può succedere di cadere, di pendolare. In montagna luogo dove svolgo il 90% del mio lavoro si è a contatto con polvere, colpi, basse temperature, raggi ultravioletti etc tutti elementi naturali che fanno invecchiare l'attrezzatura prima rispetto ad utilizzarla in studio. Viaggio con più corpi macchina proprio per avere sempre la scorta qualsiasi cosa succeda.Oltre l'attrezzatura fotografica il corredo di lavoro è composto da ciò che serve per seguire la disciplina da fotografare. I miei zaini non sono mai leggeri, purtroppo, occorre quindi allenarsi continuamente per mantenere il corpo in buone condizioni fisiche. Non seguire queste semplici regole vuol dire rischiare di non portare il lavoro a compimento. Ringraziamo Mirko Sotgiu per l'intervista rilasciataci, vi rimandiamo al suo sito per maggiori informazioni:www.alpinfoto.it