Abbiamo intervistato per voi Marco Cauz, fotografo esperto che ci parla della sua esperienza in ambito fotografico.
Raccontaci di te stesso e della tua attività. Com'è nata la passione per la fotografia?
La passione è nata verso i 18 anni, ma ho iniziato a pensarci seriamente solo a 24 anni, tanto da iscrivermi ad un corso di tre anni presso una prestigiosa scuola negli Stati Uniti, con l’ambizione di diventare un fotografo professionista. Gli studi erano basati su un percorso commerciale, ma lo stimolo creativo lo si poteva respirare in ogni corridoio, laboratorio ed aula. Non mi sono dunque mancate le occasioni per sperimentare, tanto da specializzarmi su certe tecniche di camera oscura (parliamo degli anni 1995-98, anni in cui la fotografia digitale esisteva già, ma non era ancora la normalità) che hanno poi contraddistinto il mio stile fotografico per diversi anni. Riuscivo ad alterare le immagini inducendo spesso le persone a credere che mi servissi di tecniche digitali.
Qual'è il genere di fotografia che preferisci e perché?
Tecniche a parte, che comunque sono cambiate nel tempo in quanto anch’io mi sono adeguato - anche se inizialmente con fatica - all’era del digitale, il tipo di fotografia che prediligo e in cui potrei certamente dire di essere uno specialista è quella di ritratto e di persone in genere. Ciò che mi piace tanto è l’interazione col soggetto. Spesso si tratta di una persona che vedo per la prima volta proprio quando la sto fotografando. Le situazioni che si creano sono sempre diverse. A volte si deve riuscire a procurare al soggetto le condizioni che gli permettano di esprimere esattamente ciò che ho in mente io. Altre volte è il soggetto stesso che trasmette a me delle sensazioni che mi danno la possibilità di raggiungere quel gran risultato in cui speri ogni volta che ti poni dietro l’obiettivo.
Come si è sviluppata la tua carriera? Come sei passato dall'essere un aspirante fotografo ad essere un professionista?
Qui, ahimè, non ho una storia che stupisce a sentirsela raccontare. Nel senso che ho seguito un percoso abbastanza tecnico. Ho iniziato a propormi fin da subito con un bel portfolio al maggior numero di contatti che riuscissi a procurarmi. Se questo non sembra emozionante, credetemi che le emozioni che provavo nel fare tutto ciò per me erano in realtà fortissime. Anche perché, ho dimenticato di menzionarlo, tutto ciò avveniva negli Stati Uniti, dove tutto sembrava così grande ed irraggiungibile come sogno. Sono riuscito a fare alcuni servizi di moda e ritratto per delle riviste newyorkesi. Poi sono rientrato in Italia e mi sono proposto a Milano sfruttando l’intero bagaglio scolastico e professionale che mi sono portato a casa dall’America. Di qui collaborazioni con riviste, agenzie pubblicitarie e case discografiche ritraendo soprattutto personaggi dello spettacolo, dell’arte e della musica. A ciò si aggiungano progetti personali con foto di paesaggio che propongo come immagini di archivio.Ringraziamo Marco Cauz per l'intervista sulla sue esperienza nel settore fotografico, per vedere le sue foto visitate il sito www.cauz.comIntervista realizzata da ProntoPro.it