Una terapia da uno psicologo per adulti e adolescenti è sempre utile, ma per quale motivo? Lo spiega oggi a ProntoPro, Daniela Longhi, nata a Brescia nel 1966. Si è laureata in psicologia all’Università degli Studi di Padova nel 1993 e successivamente ha voluto specializzarsi in psicoterapia presso il Centro di Psicologia e Analisi Transazionale di Milano.Nel 1995 decide di aprire la sua attività come libera professionista, fornendo supporto terapeutico ad adolescenti, adulti e persone con disabilità. Per 20 anni ha collaborato con l’Associazione Essere Bambino, seguendo i bambini malati e le loro famiglie. Attualmente è consulente per l’Asst - Spedali Civili Brescia per l’area disabilità e nel frattempo, svolge la libera professione come psicologa e psicoterapeuta presso il suo studio in via Corsica a Brescia.La sua carriera lavorativa inizia nel 1995 con lo svolgere attività di psicologa presso l’Associazione Essere Bambino, associazione che collabora con la Clinica Pediatrica degli Spedali Civili di Brescia. Daniela ha svolto supporto ai bambini malati e alle loro famiglie. Qui ha lavorato in equipe con i medici per la comunicazione di diagnosi e la compliance alle terapie, svolgendo progetti di ricerca finanziati dal l’istituto Superiore di Sanità in particolar modo nell’ambito dell’HIV pediatrico in collaborazione con medici e colleghi. Daniela, inoltre, nel suo bagaglio professionale e di esperienze, ci racconta delle lezioni riguardanti la prevenzione alle Malattie sessualmente trasmissibili svolte nelle scuole e la sua partecipazione al coordinamento HIV per l’organizzazione di meeting nazionali in favore di persone sieropositive.In questo periodo di emergenza sanitaria, Daniela si è messa a disposizione per l’Unità Clinica di Psicologia A.S.S.T. di Brescia, collaborando allo sportello di ascolto psicologico per pazienti Covid e per gli operatori sanitari, attivando anche un gruppo di debriefing insieme ad una collega.Le motivazioni iniziali che l’hanno portata a svolgere questo lavoro derivano da bisogni personali. Ci racconta, che da giovane pensava che intraprendendo lo studio della psicologia sarebbe riuscita a risolvere i problemi personali che aveva. Ma poi ha compreso che così non è, non è possibile fare auto-terapia. Per risolvere le difficoltà emotive è necessario intraprendere un percorso di psicoterapia personale con uno psicoterapeuta, un percorso che va ad individuare i blocchi, i nodi critici per poi scioglierli. Così anche lei ha intrapreso la terapia personale durante il percorso di studi in specialità, percorso che è durato 4 anni abbondanti, durante il quale ha analizzato e rivisto i nodi che la bloccavano e li ha trasformati in risorsa. Daniela è affascinata dalla mente e dai suoi misteri, dall’uomo e dalla sua capacità di sprofondare negli abissi più bui e di risollevarsi, dalla sua capacità di trasformazione. È curiosa, tanto che si aggiorna e si addentra anche negli studi più recenti della psiche, comprese le cosiddette scienze di frontiera, quali la psicologia quantistica e la Programmazione Neuro Quantistica®.Daniela ama il suo lavoro, aiuta le persone a comprendere meglio chi sono, a cosa aspirano, a comprendere perché agiscono come agiscono, le aiuta a conoscere meglio se stesse affinché possano gioire della vita e possano esprimersi nella migliore versione di sé.La professionista si ritiene infinitamente grata a tutti i suoi pazienti perché ripongono la loro fiducia in lei. Per farlo inizialmente ad una perfetta sconosciuta, ci vuole tanto coraggio. Le persone si aprono e si svelano come, talvolta, non hanno mai fatto con nessuno, hanno il coraggio di scendere nel profondo di loro stessi e di mettersi in gioco.
Quale è il compito di uno psicologo durante una terapia?
Daniela fa comprendere l'importanza di distinguere lo psicologo dallo psicoterapeuta. Oggi ci sono due tipi di psicologi: gli Psicologi Junior, coloro che hanno conseguito la laurea triennale in “scienze tecniche psicologiche” e svolto un tirocinio di 6 mesi (500 ore) con un esame abilitante finale, sono iscritti all’albo B degli psicologi. Lo Psicologo laureato in psicologia (laurea magistrale) è abilitato alla professione dopo aver svolto un tirocinio pratico di un anno (1000 ore), aver superato l’esame di stato e conseguentemente aver effettuato l’iscrizione all’albo A degli psicologi della regione di appartenenza. Quando Daniela cita lo psicologo, fa riferimento a quest’ultimo: lo psicologo aiuta le persone a migliorare la capacità di comprendere se stessi e gli altri, promuove il benessere dell'individuo e del gruppo. Ad esempio supporta le persone che vivono un periodo di crisi personale (non riescono a superare un esame all’università ad es.), famigliare, lavorativo (stress etc), aiuta a recuperare le risorse e facilita l’individuazione di strategie efficaci per superare il momento critico.Lo psicoterapeuta invece, è laureato in psicologia (Laurea A) o medicina e chirurgia e ha acquisito successivamente alla laurea, una specifica formazione di almeno di 4 anni presso una scuola di specializzazione in psicoterapia riconosciuta. Lo psicoterapeuta si può dire che lavora più sul profondo; lavora per alleviare la sofferenza psichica. Ha l’obiettivo di favorire il cambiamento di stati emotivi, cognitivi, comportamentali e relazionali che procurano sofferenza alla persona. Anche se lo psicoterapeuta può lavorare su sofferenze importanti che possono aver avuto origine nell’infanzia o su psicopatologie, chiunque può rivolgersi allo psicoterapeuta per affrontare le sue difficoltà. Infatti lo psicoterapeuta è spesso psicologo (ad eccezione dei laureati in medicina) e poi psicoterapeuta, comunque ha una laurea e almeno una specializzazione.
Lo psicologo deve seguire il Codice Deontologico degli psicologi, questo Codice raccoglie le norme di comportamento a cui il professionista deve attenersi per svolgere la propria attività. Lo psicologo che non segue queste norme incorre in sanzioni disciplinari di diverso grado a seconda della violazione commessa.Le violazioni riguardano l’ambito professionale o azioni che contravvengono ai principi di dignità e decoro professionale. Violare il codice deontologico è un atto grave che può portare anche alla radiazione dall’albo. Ma come ricorda Daniela, esistono errori ed errori.Come ogni essere umano anche lo psicologo può sbagliare. Lo psicoanalista Kohut dice che ad un certo punto del percorso terapeutico avvengono delle ”rotture”. Ad esempio il terapeuta non comprende il paziente, oppure non è empatico o dimentica delle cose relative al paziente, ma è qui che avviene un processo evolutivo importante di “riparazione della rottura”. L’errore certo, può portare sofferenza al paziente, ma ha il vantaggio di riportare la percezione che il paziente ha del terapeuta nella sfera umana e di permettere alla relazione di perdere il carattere idealizzante favorendo e valorizzando l’autonomia del paziente stesso che inizierà a vedere sé, le relazioni, il mondo non più in termini polari (ad es. giusto-sbagliato, buono-cattivo), ma in termini dinamici, in una complessità di sfumature dove il giudizio è sostituito dall’accettazione di sé e dell’altro per ciò che è. Per gli psicologi è importantissimo e fondamentale riconoscere gli errori, per questo gli psicologi vanno dagli psicologi: la supervisione è parte importante del lavoro psicologico.