Ogni individuo è soggetto a dei problemi, o degli ostacoli mentali, che se non si accorge di avere o tende a sottovalutarli, con il tempo si corre il rischio di vivere una vita infelice e composta da rimorsi.Una situazione che andrebbe evitata a tutti i costi, proprio per questo motivo nasce la professione dello psicologo, che al contrario di quel che si possa pensare, il suo ruolo è contribuire a far sfogare e contribuire la vita altrui.Paolo Fuligni, uno psicologo livornese di 71 anni, ci ha aiutati a comprendere meglio il suo ruolo e soprattutto, come può contribuire a migliorare la vita o liberare da pensieri negativi, la mente di una persona.
Storia di Paolo Fuligni: psicologo per passione
La storia dello psicologo Paolo Fuligni, ci ha fatto capire, quanto questo ruolo sia importante e significativo nella propria vita. Infatti, ci racconta:“Mi iscrissi alla facoltà di psicologia dell’università di Roma non appena ne venni a conoscenza, cioè appena terminato il servizio militare nel 1972. Ne uscii nel 1977 col massimo dei voti.” “Dopo una esperienza di insegnante di psicologia alla scuola infermieri professionali, entrai nella sanità pubblica come psicologo nel nascente servizio per le tossicodipendenze nel 1978. Ho lavorato per il CNR, sempre in ambito tossicodipendenze, e per l’Università con un contratto triennale nell'ambito della psicologia e psicopatologia della vita nei centri urbani ad alta densità.” “Attualmente, sono psicoterapeuta libero professionista collaboro con associazioni che si occupano della divulgazione delle conoscenze in materia psicologica e della promozione di buone pratiche per il benessere psichico. Un paio di libri in questa materia e una lunga serie di articoli divulgativi col Corriere.it e su diverse altre testate nazionali.”Paolo Fuligni, si occupa sia di psicoterapia individuale, che di coppia. Ha una particolare attenzione, ai disturbi dell’ansia e del tono dell’umore, alle dipendenze e ai disturbi della sessualità. In subordine, svolge anche l’attività di consulente tecnico di parte, nelle cause di risarcimento danni o di separazione ed affido di minori.Il Dottor Fuligni, ci confida: “Mi innamorai della psicologia a sedici anni e da allora non ho mai smesso di amarla. Assieme a tutti quelli che iniziano questo percorso agli esordi – nei primi anni settanta del secolo scorso – ho cercato di portare avanti la conoscenza e la diffusione di questa disciplina che a quei tempi era una povera Cenerentola e che oggi occupa un posto consolidato e rilevante nella sanità e nella scuola come nelle forze armate e nell'amministrazione della giustizia.”
Ecco quali sono gli elementi che rendono efficiente un percorso psicoterapeutico
In primo luogo la motivazione del paziente, senza la quale è inutile anche iniziare. Non si può portare qualcuno dallo psicologo, obbligandolo che sia dovuto andarci. Se non è convinto il soggetto interessato, non ci sarà alcuna speranza che possa riprendersi.Un altro elemento che giova a favore del percorso psicoterapeuti, è l’estrema accuratezza con cui condurre l’intervista che porta a sua volta alla diagnosi. Meglio sempre prendere un tempo sufficientemente ampio, all’inizio di una terapia per ben comprendere la persona e le sue problematiche. Infine, l’imprevedibile capacità di paziente e terapeuta di creare tra di loro la corretta collaborazione; l’intesa è fondamentale perché senza altro, la psicoterapia è il prodotto della buona interazione tra psicologo e consultante.
Il coinvolgimento dei familiari, è necessario per un paziente?
Coinvolgere un familiare, a meno che non sia situazione grave e quasi estrema, non è mai positivo. Perché i parenti, tendenzialmente potrebbero comportare a diversi rischi, quali:
Tentativi di manipolazione;
Reazioni di sfiducia nei confronti del terapeuta;
Informazioni emotivamente distorte;
Coinvolgimento di conflitti di interesse.
Le migliori tecniche di approccio tra psicologo e pazienteSiamo a conoscenza che ogni psicologo, adotta delle tecniche differenti tra di loro. Il Dottor Fuligni per esempio, adopera, a seconda dei casi, dei trattamenti ben specifici, quali: La psicoterapia cognitivo comportamentale, la terapia autogena e la terapia sessuale di Kaplan. Fuligni, ci dice “A mio avviso le più scientificamente fondate e le più efficienti; probabilmente anche quelle più facili da comprendere e seguire da parte dei pazienti.”
Quali tecniche di comunicazione impiega Fuligni, per metterli a loro agio
In primo luogo guardare e ascoltare la persona che si trova davanti. In questa prima fase, è importante mostrare una accoglienza ed un ascolto del tutto incondizionati e completamente esenti da qualsivoglia giudizio. Il metodo dello psicologo Fuligni, è ben chiaro, tanto che ci spiega i suoi step:“Faccio ben poche domande, cerco di lasciare alla persona il massimo spazio per esprimersi liberamente. Quando credo di aver raccolto un numero sufficiente di dati, effettuo la cosiddetta “restituzione”, porgendo al paziente quelle che mi sono sembrate le notizie più significative da lui riferite, cercando di ordinarle e di organizzarle in un quadro significativo e facilmente comprensibile per il destinatario.”“Infine spiego quale percorso intendo seguire e come ritengo di agire per affrontare i problemi da risolvere, spiegando il metodo che verrà impiegato e, approssimativamente, frequenza e durata della terapia. Penso sempre che riuscire a spiegare bene alla persona la natura e l’origine delle sue difficoltà sia già un contributo significativo alla risoluzione delle medesime. In questo quarantuno anni di esperienza clinica sono francamente molto utili.”Grazie ai suoi 40 anni di esperienza in psicologia, Paolo Fulini, ha potuto constatare e comprendere al meglio, il problemi di ogni singolo individuo. Come è ben noto, ci vuole una preparazione non indifferente, perché le responsabilità sono altrettanto elevate.